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    Huawei mate 20 pro il miglior telefono di sempre

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    Huawei mate 20 pro –  the best smartphone 2018

    Huawei mate 20 pro recensione

    Insomma, Huawei mate 20 pro è sicuramente il miglior smartphone Huawei di sempre. Uno dei migliori telefoni usciti quest’anno se non il migliore in assoluto: dipende da cosa cerchi. Se vuoi uno smartphone che faccia belle foto e che abbia tutte le funzionalità di un top di gamma di oggi puoi scegliere il Huawei mate 20 pro a occhi chiusi.

    Certo, costa molto di listino (1099€) ma per fortuna si può già trovare in offerta su Amazon ad un prezzo che ti permette di risparmiare 300€. Meglio questo o il P20 Pro? Tra i due smartphone ci sono 300€ di differenza su Amazon – il primo è a 869€, il secondo a 879€ – per cui dipende: se vuoi solo il meglio, prendi il Mate 20 Pro senza nemmeno pensarci; altrimenti un processore nuovo, il display più risoluto e quel pizzico di qualità in più a livello fotografico valgono per te una spesa di 300€? Se la risposta è no, scegli il P20 Pro e sarai comunque soddisfatto.

    Uno dei migliori telefoni usciti quest’anno se non il migliore in assoluto: dipende da cosa cerchi. Se vuoi uno smartphone che faccia belle foto e che abbia tutte le funzionalità di un top di gamma di oggi puoi scegliere il Huawei mate 20 pro a occhi chiusi.

    Certo, costa molto di listino (1099€) ma per fortuna si può già trovare in offerta su Amazon ad un prezzo che ti permette di risparmiare 300€. Meglio il mate 20 pro o il P20 Pro? Tra i due smartphone ci sono 300€ di differenza su Amazon – il primo è a 869€, il secondo a 879€ – per cui dipende: se vuoi solo il meglio, prendi il Mate 20 Pro senza nemmeno pensarci; altrimenti un processore nuovo, il display più risoluto e quel pizzico di qualità in più a livello fotografico valgono per te una spesa di 300€? Se la risposta è no, scegli il P20 Pro e sarai comunque soddisfatto.

    Il 2018 è stato importante per il mondo degli smartphone. Abbiamo cominciato l’anno pronti ad essere travolti dall’ondata di display a tutto schermo, notch e processori potentissimi, ma non avevamo l’ardire di pronosticare oltre.

    Prima del Mobile World Congress, se ci avessero detto che un telefono del 2018 avrebbe avuto una tripla fotocamera posteriore, il lettore per le impronte integrato sotto lo schermo e la possibilità di ricaricare senza fili un altro smartphone, lo avremmo preso per pazzo.

    Invece sono le caratteristiche “extra” che contraddistinguono Huawei Mate 20 Pro dalla massa dei telefoni: Huawei ha atteso la fine dell’anno, ha aspettato che tutti lanciassero le proprie carte e poi ha mostrato il proprio punto.

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    Prima del Mobile World Congress, se ci avessero detto che un telefono del 2018 avrebbe avuto una tripla fotocamera posteriore, il lettore per le impronte integrato sotto lo schermo e la possibilità di ricaricare senza fili un altro smartphone, lo avremmo preso per pazzo.

    Invece sono le caratteristiche “extra” che contraddistinguono Huawei Mate 20 Pro dalla massa dei telefoni: Huawei ha atteso la fine dell’anno, ha aspettato che tutti lanciassero le proprie carte e poi ha mostrato il proprio punto.

    Impossibile non riconoscere al top di gamma cinese il merito (e l’onere) di essere riuscito a racchiudere dentro di sé tutte le caratteristiche tecniche che hanno contraddistinto un anno intero di ricerca e sviluppo.

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    Basta elencare le funzionalità del telefono per capire che ci troviamo di fronte al miglior smartphone 2018 (almeno sulla carta): display OLED, design borderless, lettore integrato sotto lo schermo, ricarica rapidissima e wireless oltre alla tecnologia 4.5 G da 1,4 Gbps, tra le più veloci al mondo. Tanta, tantissima carne al fuoco: ma sarà bastata a fargli conquistare la corona di miglior smartphone dell’anno? Scopriamolo nella nostra recensione di Huawei mate 20 Pro.

    Huawei mate 20 pro – Design: bellissima la fotocamera disposta a matrice

    Per giudicare bene il design di Huawei mate 20 pro è più corretto prendere come punto di riferimento Huawei P20 Pro, piuttosto che il Mate 10 Pro di un anno fa.

    Un po’ perché il salto generazionale è stato così elevato che il flagship di un anno fa perderebbe in maniera spropositata, un po’ perché il Mate 20 Pro condivide la stessa fotocamera principale del P20 Pro, per cui possiamo azzardare che si tratti di una versione rivista e corretta dell’ultimo modello di punta.

    In termini di design, i passi avanti sono notevoli: il device è più bello, più leggero e più sottile, per cui si tiene meglio in tasca ed ha una maggiore ergonomia che garantisce un utilizzo più comodo e facilitato.

    In particolare, il telaio del Huawei mate 20 pro è curvo su tutti e otto i lati: una meraviglia da vedere e un piacere da tenere in mano. Frontalmente, le cornici sono ridotte e i bordi laterali sono praticamente azzerati grazie alla flessibilità del pannello OLED da 6,39 pollici che ha consentito a Huawei di “tirare” lo schermo e dargli un accenno di “curvatura” che rende il device più elegante e raffinato – senza arrivare alla bellezza dei bordi (quelli sì, curvi) di Samsung Galaxy Note 9.

    Il lavoro di sei mesi ha permesso a Huawei di ridurre le dimensioni della cornice inferiore, che adesso è davvero ridotta e non ospita più il sensore per le impronte digitali; diverso il discorso nella parte superiore, dove il notch è più pronunciato con una bella tacca che prende due terzi della lunghezza orizzontale del pannello. Impossibile non vederlo.

    Per quest’ultimo motivo, dal punto di vista estetico, preferiamo l’estetica frontale di Huawei Mate 20 – ancora più grande, con notch a goccia e cornici ancora più sottili.

    Dietro, il lavoro è stato egregio, mettendoti in tasca la migliore scocca dell’anno.

    La disposizione della camera sul retro presenta un design a quattro punti con le tre fotocamere e il Flash LED racchiusi in una cornice di metallo lucido, conferendo un look all’avanguardia che è al contempo audace e distintivo. Rispetto alla tripla fotocamera a semaforo del P20 Pro dove il terzo sensore sembra aggiunto all’ultimo minuto, sembra passata una vita.

    In più, l’aggiunta dell’Hyper Optical Pattern sulla cover in vetro rende il telefono più resistente, meno scivoloso e fa da barriera contro le impronte: si tratta di una speciale texture che riflette la luce e dona un effetto cromato e zigrinato davvero piacevole al tatto e alla vista.

    Huawei mate 20 pro – Display: tutti i pregi (e i difetti) dell’OLED

    Il pannello OLED da 6,39 pollici con risoluzione QHD+ (1440 x 3120 pixel) è uno dei migliori sul circuito in termini di luminosità e di resa cromatica, con ben 538 PPI di densità di pixel sullo schermo che lo rendono davvero ottimo per godere al meglio di foto e video in alta risoluzione.

    Qui Huawei fa un bel passo avanti nella gestione delle potenzialità dell’OLED, esaltando la fluidità, il contrasto e i colori dell’immagine, a scapito della saturazione.

    Se mettiamo uno accanto all’altro il P20 Pro e il Mate 20 Pro con le stesse regolazioni in termini di temperatura colore, il primo sembra nettamente migliore in alcune app o nella schermata principale, mentre il secondo vince nettamente durante la visione delle immagini o dei video.

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    Diciamo che un miglior display OLED fa sì che si esaltino pregi e difetti di questa tecnologia: imbattibile sui neri e sul contrasto di colori, meno eccitante dal punto di vista della saturazione e della luminosità dei colori.

    Ad ogni modo, al di là di piccole sfumature di gusto personali, il fattore importante è che all’atto pratico, cioè quando devi vedere un video o una foto, il display se la cava egregiamente.

    E, cosa ancora più fondamentale, non avrai mai sott’occhio l’altro smartphone per fare il confronto per cui non te ne accorgerai minimamente. Bonus: c’è l’always-on display da attivare nelle impostazioni, anche se mostra solo orario e stato della batteria.

    Huawei mate 20 pro – Prestazioni: potente e veloce

    Il grande punto interrogativo era: come funziona il lettore delle impronte integrato sotto lo schermo? Non benissimo dalla nostra prova: il sensore è in grado di apprendere dai nostri tentativi e funziona meglio con il passare delle settimane, per cui bisognerebbe ripetere la prova tra qualche mese per capire se si è stabilizzato.

    Nelle nostre due settimane di utilizzo ci ha riconosciuto una volta su tre, mentre le altre volte abbiamo dovuto inserire il codice, oramai frustrati dal sistema e dalla posizione del lettore, secondo noi troppo alta per risultare davvero naturale. 

    È andata decisamente meglio quando abbiamo testato il 3D Face Unlock. Il riconoscimento facciale è rapido e veloce, rispettando le indicazioni della casa cinese, secondo la quale è in grado di riconoscerti entro 0,6 secondi con un tasso di errore inferiore a 1/1.000.000.

    Passando alle prestazioni, ci troviamo di fronte ad un telefono potente e rapido, in grado di gestire alla grande il multitaskinge non fare una piega nemmeno di fronte all’app più energivora.

    Il merito va al nuovissimo Kirin 980, octa-core a 2.6 GHz, assistito dalla GPU Mali-G76 e da 6 GB di RAM e da 128 GB di memoria interna, espandibile fino a 512 GB grazie a una micro SD o alla nuovissima Nano Card di Huawei, annunciata insieme al telefono. Si tratta del primo processore a 7 nanometri che raggruppa 6,9 miliardi di transistor all’interno di una matrice delle dimensioni di un’unghia con più potenza (+75%), più efficienza (+58%) e un chip neurale raddoppiato rispetto al chip dell’anno passato.

    Huawei ha progettato in modo innovativo un’architettura a tre livelli composta da due core ultra-large, due large core e quattro small core.

    Ciò garantisce alla CPU la flessibilità di allocare la quantità ottimale di risorse a compiti pesanti, medi e leggeri per livelli di efficienza senza precedenti, migliorando contemporaneamente le prestazioni del SoC e la durata della batteria.

    Diverso il discorso sulla EMUI 9.0: nel corso dell’ultimo mese sono stati riscontrati numerosi bug di sistema che avevano allarmato sullo stato di salute della personalizzazione Huawei.

    Noi dobbiamo dire che le ultime correzioni rilasciate dall’azienda hanno sistemato buona parte dei difetti, restituendo un’interfaccia minimal e un menù semplificato. Personalmente, dopo l’Oxygen OS di OnePlus, riteniamo che sia la migliore soluzione a disposizione.

    Huawei mate 20 pro – Batteria: un punto di forza

    L’autonomia è uno dei grandi cavalli di battaglia di Huawei da sempre: per questo l’aggiunta della ricarica wireless e della ricarica super-rapida lo rendono un vero e proprio mostro di capacità.

    In realtà, il display più risoluto e le rinnovate funzionalità del telefono non permettono al modulo da 4200 mAh di replicare le prestazioni super di Huawei P20 Pro, ma ci troviamo di fronte ad un risultato comunque ottimo.

    La batteria arriva tranquillamente a fine giornata e scavalla il secondo giorno con una media di 6 ore di schermo acceso, superando ampiamente le medie degli altri top di gamma, a cominciare da Samsung o Apple.

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    In più, con la ricarica ultra-veloce SuperCharge da 40W puoi avere il 70% di energia con 30 minuti di carica. Bonus bello quanto inutile: il Reverse Charging. In sostanza, puoi sfruttare la possibilità di ricaricare il telefono in modalità wireless trasformandolo in un powerbank per altri smartphone con la stessa tecnologia, anche di altri produttori. Una soluzione comoda per il marketing ma utilizzerai una volta (forse) nel corso di un anno.

    Fotocamera: la migliore sul mercato

    Abbiamo detto che la fotocamera posteriore è la stessa di Huawei P20 Pro, ma in realtà condividono soltanto il sensore principale da 40 megapixel e lo zoom ottico da 3x. 

    La terza camera in bianco e nero è stata sostituita da un grandangolo, un 16 mm Leica, da 20 megapixel che ti garantisce maggiore angolatura per le foto, dandoti una prospettiva più ampia sul soggetto da inquadrare.

    Huawei si è accorta infatti che tutto il lavoro del vecchio obiettivo in bianco e nero – soprattutto sulle ombre e sulle basse luci – adesso poteva essere assegnato al sensore da 40 MP senza perdita di qualità, liberando lo spazio per un grandangolo che ti mette in mano un comparto fotografico davvero completo.

    Il risultato è eccellente, mettendoti in mano non soltanto una delle migliori fotocamere da smartphone in circolazione, ma soprattutto un’ampia versatilità che ti permette di fare praticamente qualsiasi cosa.

    Puoi scattare in 6 modalità diverse, con 4 risoluzioni differenti a seconda del tuo utilizzo e salvare il file in formato RAW per poterlo editare comodamente in post-produzione.

    Puoi scattare addirittura in modalità macro, riprendendo immagini nitide di oggetti posizionati a una distanza di soli 2,5 cm dall’obiettivo: siamo lontani dalla vera fotografia macro ovviamente, ma chi l’avrebbe mai detto qualche anno fa che ne avremmo parlato in una recensione di uno smartphone?

    Insomma, la tripla fotocamera ha il potenziale per fare bene tutto mettendoti in mano tanta, tantissima qualità d’immagine e una schiera infinita di possibilità. 

    Volendo trovare un difetto, diremmo che sono anche troppe: le possibilità di scelta rischiano di metterti confusione piuttosto che chiarirti le idee – ad esempio non ci sono differenze enormi tra apertura e ritratto tali da giustificare due modalità differenti, oppure le 13 opzioni da cliccare su “altro” sono davvero paralizzanti e ti fanno perdere la voglia di sperimentare.

    Va meglio sul fronte video, dove Huawei schiera tutta la potenza dell’intelligenza artificiale per fare un salto avanti pazzesco: usando l’AI Portrait Color isola i soggetti e desatura i colori che li circondano per evidenziare la persona, con un effetto in stile Sin City.

    Al resto pensa l’editor video, l’AI Spotlight Reel, che identifica le clip con un tema condiviso e genera automaticamente un montaggio. Riconoscendo i volti, è in grado di creare highlight separati per ogni persona, facendoti risparmiare tempo.

    Riteniamo che Huawei abbia solo scalfito la superficie di un fenomeno che è destinato a crescere ulteriormente in futuro, ma per il momento non possiamo che essere soddisfatti.

    Multimedia: connettività al top

    L’unica cosa che manca a Huawei mate 20 pro è il jack audio per le cuffie, per il resto c’è un’ottima connettività lato WiFi, Bletooth 5.0, NFC e dual SIM, oltre a supportare la 4.5G LTE Cat.21 standard, consentendo agli utenti di usufruire di velocità di download fino a 1,4 Gbps.

    L’alta gamma supporta anche la tecnologia di posizionamento GPS dual-band (L1 + L5) con tecnologia AI GPS Satellite Selection che migliora la precisione di posizionamento tra un’ampia gamma di scenari.

    Il display da 6,1 pollici è perfetto per guardare film e serie tv oltre che per giocare. Alcune app non riconoscevano il formato del display in 19:9 e abbiamo avuto dei problemi (si tratta di F1 Mobile Racing e Command&Conquer: Rivals) ma siamo sicuri che si tratti di un bug dovuto agli sviluppatori e che presto verrà sistemato.

    Non manca la porta ad infrarossi e la certificazione di impermeabilità IP68, una prima volta per Huawei.

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